Sulle note dell’inno del Trentino, in una rivisitazione moderna svuotata della complessità del coro a cappella e rinnovata dalla voce di Chiara Chistè, il suono della kalimba e l’accompagnamento ritmico di Simone Brilli, inizia il TEDxTrento 2021.
La manifestazione ha avuto luogo domenica 22 agosto 2021 e anche quest’anno PerVoice è stata partner dell’evento. Questa edizione, con tema “Respira”, ha voluto portare le persone anzitutto a respirare aria buona a 1827m di altezza sui prati di Malga Terlaga, sopra Andalo. Il meteo purtroppo non ha consentito di ammirare le guglie dentate delle Dolomiti di Brenta, magnificamente disposte come sfondo al palcoscenico, ma non ha invece fermato i parapendisti d’eccezione che sono discesi dalla cima della Paganella per inaugurare l’evento. Nico Calliari, giovane parapendista acrobatico e vincitore della Coppa Italia Acrobazia, e Alfio Ghezzi, partner della manifestazione ed eccezionale cuoco Trentino che, anche in assenza di brigata e cucine, ha stupito gli ospiti del TEDxTrento.
C’è stata fin da subito grande professionalità sul tema della sicurezza, green-pass e biglietti controllati all’ingresso dell’area transennata, distanza fisica tra le persone garantita e grande attenzione da parte dei volontari affinché tutti rispettassero le poche e semplici regole. Questo non ha minimamente raffreddato gli animi e anzi è andata in scena un’edizione forse più informale ma anche più intima e legata alle sensazioni e al riscoprire l’aria aperta e il contatto con la natura. Raccolti attorno al palco, seduti per terra su coperte da pic-nic, molti volti che abbiamo imparato a conoscere negli anni e che ci hanno accompagnato di edizione in edizione. Tra tutti sicuramente il nostro ringraziamento va a Mirta Alberti, curatrice di TEDxTrento, impeccabile col suo filo di perle anche sotto la felpa tecnica, e ai volontari, motore silente della manifestazione.
Gli interventi degli speaker sono stati come sempre multidisciplinari, risultando in un mix di tecnologia, storie personali, call-to-action, consapevolezza ed empatia. Abbiamo quindi avuto racconti dell’uomo contro la natura e il vento e di quanto sia importante puntare la bussola sui propri sogni col timoniere Francesco Bruni così come la storia dell’ultimo respiro di un amico, dell’importanza del respiro consapevole e di come questo possa guidarci in momenti difficili della vita con lo scrittore Daniel Lumera. Ad aprire l’evento però è stato l’intervento della Professoressa Elisa Ricci del DISI e responsabile del laboratorio di Deep Visual Learning alla Fondazione Bruno Kessler. Dopo la prima rivoluzione, portata dall’applicazione del deeplearing che ha consentito di creare software che “vedono” (che “riconoscono” potremmo dire noi), oggi ci troviamo nel pieno della seconda rivoluzione nella quale stanno venendo messi a punto software che “immaginano”. Il talk della Professoressa Ricci era infatti centrato sulle reti neurali generative (GAN), strumenti in grado di generare elaborazioni originali come ad esempio, nel caso della computer vision, video a partire da un’immagine. Le GAN vengono addestrate mediante l’addestramento di due DNN, una generativa e una discriminativa, che vengono messe in competizione tra di loro. In un moderno test di Turing, la prima rete genera i dati, mentre la seconda deve decidere se i dati che ha ricevuto sono reali o generati dalla prima rete. Questo via via porta alla realizzazione di sistemi sofisticatissimi in grado di ingannare anche l’occhio umano. Unesempio molto dibattuto è quello dei Deepfake, ossia video generati di persone reali che compiono gesti o dicono cose che non hanno mai fatto o detto nella vita reale. Spostandoci in altri ambiti, troviamo reti generative che scrivono capitoli di libri o poesie, che dipingono quadri o compongono musica. Come sempre torna quindi il tema dell’etica nella realizzazione delle intelligenze artificiali. Questi sono strumenti che ci potenziano come esseri creativi o che ci sostituiscono? Ma l’uomo da sempre usa la tecnologia per superare i propri limiti (non abbiamo forse inventato il telescopio per vedere più lontano?) e questo diventerà presto un capitolo consolidato della nostra storia. Impareremo a usare queste tecnologie in modo etico, come strumenti da affiancare al nostro lavoro, anche creativo, senza sentirci in competizione con loro.
A sorpresa, chiudono l’edizione di quest’anno, dopo i saluti, l’esercizio di respirazione guidata di Giusi Valentini accompagnata dall’handpan di Riccardo Rea, ultimo respiro lungo e profondo di questa edizione per poi ridiscendere a valle.