Prendono oggi il via gli ICT Days dell’Università di Trento, l’iniziativa del Dipartimento di Scienza dell’Informazione dedicata al settore dell’Information and Communication Technology.

L’introduzione è del Direttore del Dipartimento prof. Paolo Giorgini che ricorda come questo momento di incontro e di apertura verso studenti e aziende sia un’opportunità per conoscere le attività didattiche e di ricerca svolte dal Dipartimento.

Arriva poi il saluto di Paolo Collini, uscente Rettore dell’Università di Trento, che pone l’accento su come questa manifestazione sia l’opportunità per affermare ancora una volta che non ci siamo fermati, che le idee stanno diventando azioni e comportamenti per incidere nel mondo di oggi e di domani. Questo perché Open Labs non significa solo raccontarsi, significa aprirsi e intersecarsi col lavoro delle imprese e delle istituzioni. Questo è l’intervento che introduce i due successivi ospiti: Fausto Manzana, imprenditore e presidente degli Industriali Trentini, ed il Gen. Div. Ivano Maccani, Comandante Regionale della Guardia di Finanza.

Manzana si rivolge direttamente agli studenti dell’Università di Trento, linfa vitale per la ripartenza e per l’evoluzione digitale con 4 consigli per l’approccio al mondo del lavoro. Li invita ad essere pazienti e tolleranti nei confronti dei colleghi e delle imprese perché si troveranno a lavorare insieme a 5-6 generazioni differenti. Le evoluzioni tecnologiche richiedono che essi tengano sempre aggiornate le competenze ed il curriculum formativo. Quando immagineranno start-up, che le sognino in grande, che le immaginino globali, ed infine, che prestino attenzione alle soft skills, perché saper lavorare in squadra fa la differenza.

Maccani mette invece l’accento sui molti progetti e collaborazioni della Guardia di Finanza con l’Università che, grazie all’ingegno e alla creatività dei professori e ricercatori, costituisce la bussola per continuare ad essere competitivi. In questo periodo in cui attori pubblici e privati hanno dovuto cambiare le loro abitudini e adattarsi ai nuovi scenari, nonché prepararsi alle opportunità che si apriranno a breve, anche il mondo investigativo sta vivendo la sua evoluzione. Oggi che il confine tra mondo virtuale e mondo fisico è sempre più labile, ci sono nuove sfide da combattere con l’aiuto di nuove tecnologie. Diventa inoltre sempre più importante anche fare squadra con la società civile portando sul campo nuovi prototipi per essere più efficaci e competitivi nelle investigazioni.

Interviene il Sindaco della città di Trento, Franco Ianeselli, ai suoi primi ICT Days da primo Cittadino. Il suo è un accorato ringraziamento all’Università di Trento, migliore Università italiana delle Alpi, e a chi la volle fortemente, ricordando che quest’anno ricorrono i 30 anni dalla morte di Bruno Kessler. Trento deve lavorare ancora molto per potersi fregiare del titolo di Smart City, partendo da una evoluzione nel campo della pubblica amministrazione e da un’urbanistica dell’innovazione che dia più spazio a studenti, start-up e comunità universitaria. Gli sforzi dell’Amministrazione convergeranno nella creazione di un ecosistema favorevole per studenti, professori, ricercatori, imprenditori e nomadi digitali, per rendere Trento non una città di provincia ma una città di frontiera tecnologica.

Conclude l’inaugurazione dell’evento Mirko Bisesti, Assessore all’istruzione, università e cultura della provincia Autonoma di Trento, che ricorda come l’alleanza tra studenti, ricercatori e docenti trasformi la ricerca in ricadute positive sul territorio facendo dell’ICT il pane quotidiano di molte realtà aziendali locali. Il suo è un invito a continuare a trasformare il dibattito in tecnologie, modi di vivere, opportunità di lavoro e, assieme alla Provincia, continuare a rendere Trento una realtà unica in cui vivere, studiare e lavorare.

Primo evento della giornata, introdotto dal prof. Giuseppe Riccardi, la keynote lecture di Linda Leopold, capo di Responsible AI & Data presso l’H&M Group. L’intervento dal titolo “Science and art, data and gut feeling” tocca il tema dell’etica nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e la sua intrinseca duplice natura. Se da un lato l’intelligenza artificiale può aiutare a sconfiggere il cancro, dall’altro può essere usata per produrre contraffazioni di vario genere mediante la clonazione di tracce audio e video. È una tecnologia potente ma complessa e che diventa specchio della società in cui viviamo andando a riprodurre ed amplificare stereotipi, pregiudizi, discriminazioni. È in questo scenario che si colloca l’etica e la volontà di creare un’intelligenza artificiale responsabile. Responsabile nel senso di sostenibile, inclusiva, trasparente, equa, che tenga conto della sicurezza e della privacy. Non esiste la ricetta perfetta, non è bianco o nero, l’importante è cominciare facendosi le giuste domande e coinvolgendo quante più persone possibili nel dibattito. Durante l’intervento vengono toccati molti temi interessanti, ma quello a noi più caro è sicuramente l’impatto che l’intelligenza artificiale può avere sulla vita delle persone, che non sostituisce il lavoro dei professionisti ma che ci si affianca come strumento per il miglioramento della qualità della vita.

Il dado è tratto, il calendario è fittissimo di eventi (Programma – ICTdays) e vi invitiamo a darci un’occhiata. Quindi, ringraziando il bel lavoro svolto dalla moderatrice prof.ssa Giulia Boato e dal team del DISI coordinato dal prof. Vincenzo d’Andrea, vi auguriamo buon ICT Days a tutti!